Partecipanti: Marco, Riccardo.

 Età partecipanti : 33 anni, cazzo.

Periodo storico : Butta male. Il terzo single è rimasto a Roma. Status mentale e fisico : Totale stato di astinenza.
Organizzazione : Tutto organizzato per il grande massacro.. Documentazione fotografica : Gallery Viaggi

 

 

Roma - Venezia - Slovenia, 31 giovedi  ottobre 2002

 

Sveglia alle 07.30, doccia e barba e via al lavoro.

Solita fila incomprensibile sul viadotto dell'EUR e via a lavoro.

Visto che dopo pranzo partivo alla volta di Venezia avevo deciso di riposarmi e non far nulla.

Infatti. Telefonate e mail di estrema urgenza mi hanno costretto a uno sforzo mentale incredibile e temo di aver commesso più di un errore, speriamo bene.

Mi hanno fatto lavorare come un negro per tutta la mattinata e devo ammettere che alle 12.30 ero veramente stanco e teso.

Comunque, finalmente ero fuori e per 4 giorni non avrei più visto quei luoghi tristi e cupi.

Corsa in macchina e su a casa. Lavatina alle ascelle, cambio di vestito, e via alla stazione termini.

Ultimo controllino ai soldi, carta d'identità, valigia, preservativi etc etc etc....

Riccardino, che mi aspettava a Venezia, lui al contrario di me doveva lavorare fino alle 18.00, mi invia un paio di messaggini del tipo: "ricordati la carta d'identità".

Tutto perchè nell'ultima avventura a Lugano mi ero dimenticato il documento suddetto, valido per l'espatrio, ed ero così stato costretto ad espatriare diciamo illegalmente.

Questa volta non mi ero dimenticato nulla....

Finalmente sul treno. Mi sistemo e via con giornali e libri vari per ammazzare il tempo.

Come al solito vagone fumatori eh eh.....

Il viaggio, forse per il fatto che ero già in piedi da buone 9 ore è stato molto faticoso.

Nella fretta e nell'entusiasmo più totale mi ero dimenticato di mangiare e bere e sul treno, un treno speciale del cazzo, non c'era il vagone ristorante ne altri servizi di ristorazione.

Quando finalmente sono arrivato a Venezia, cioè a Mestre, dove mi aspettava Riccardo, che col cazzo che c'era, avevo una fame della madonna e mi sono buttato dentro Mc Donalds. Abbuffata. Mi ero seduto vicino a una bella ragazza, il locale era pieno, ma non so se per la stanchezza o per la fame non mi sono curato molto di lei e appena finito via a prendere un bel caffè e sigaretta associata.

Finalmente quel cazzone di Riccardo arriva e viaaaaaaaaaaaa a prendere la Porsche parcheggiata in un garage li vicino.

Riccardo lungo il tragitto mi bestemmiava addosso perchè non aveva mangiato un cavolo e lungo l'autostrada non si incontrava un cavolo di autogrill e Riccardino era sempre più nervoso.

Durante il viaggio si è parlato delle novità, degli amici rimasti a Roma e delle solite cose.... come stanno che fanno le solite cazzate di due amici che non si vedono da un pò.

Si parlava del più e del meno ma in realtà entrambi eravamo a duemila e si pensava solo a una cosa: "Roulette, roulette...." eravamo in crisi d'astinenza... mamma mia.

Alla fine quel rompiballe di Riccardo trova un autogrill e ci si fionda.

Si sbrana un panino e io chiedo un tè e un muffin al cioccolato.

Riccardo mi riprende e mi dice: " un muffin ma che schifo e che ci fai"

E io gli rispondo tranquillamente:"è energetico, fà sostanza..."

E lui risponde:"seeee ti fa sostanza per cacà..."

"Vabbè comunque" risposi io "me ne prendo un'altro"

Rimontiamo in macchina e viaaaaaaaaaaaaaaaaaa sempre più veloci.

Ogni tanto tirava la Porsche ma visto la serata non è mai andato oltre i 160 km, tranquillo insomma.

Finalmente alla frontiera.

Riccardo era un pò agitato ma non capivo perchè, infatti questa volta avevo la carta d'Identità, eravamo regolari.

Primo controllo, frontiera italiana, non ci cagano proprio, secondo controllo, frontiera slovena, controllino più attento e viaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa

Subito una domanda di Riccardino:"ma tu lo sai dovè il Casinò?"

"No" riposi. "Ma stai tranquillo attivo i sensori TAVOLO VERDE"

Gira che ti rigira, la slovenia non è male molto ordinata, arriviamo a Nova Gorica.

Intravedo delle luci tipo discoteca e dico a Riccardino di andare verso le luci

"La luce, la luce, la luce"

Ovviamente dico a Riccardo di girare a destra e lui va dritto... alla fine ci rendiamo conto di essere in territorio sconosciuto e suggerisco di fermarsi per chiedere informazioni.

Ci fermiamo guarda caso di fronte a un Night club hi hi hi... suono e arriva un vecchio pancione che risponde con un ottimo italiano alla mia richiesta di informazioni "il Casinò La Perla dovè?".

Visto che ero li gli chiedo anche quando chiude il locale e se le ragazze sono belle e disponibili.... eh eh eh cercavo di studiare i territorio non si sa mai nella vita.

Presa l'informazione andiamo finalmente dopo circa 14 ore dalla svegli della mattina all'hotel Casinò "La Perla".

Ehhhhh ma dai tutto illuminato tipo Las Vegas na figata........

 

Per maggiori informazioni hi hi hi

 

Riccardo mi fa notare il numero considerevole di macchine e teme che ci siano troppe persone ai tavoli.

Ma lo tranquillizzo: "saranno degli abitanti dai".

Parcheggiamo nel garage dell'Hotel completamente colmo.

Non vi dico la fretta e in due minuti eravamo a fare il controllo dei documenti e subito dopo in camera.

L'ascensore era in stile USA, tutto trasparente e con fontanelle che salivano e scendevano dall'alto.... clamoroso.

Ovviamente Riccardo ha le solite difficoltà nell'aprire la porta, carta elettronica.

Alla fine e che cazzo ci riesce.... bella cameretta, discreta e ordinata, con frigo bar, tv, aria condizionata e tutte le comodità..... sti cazzi...

Riccardo neanche si lava e si da solo un colpetto alla barba e una spruzzata alle ascelle e dopo due minuti era pronto:_ "andiamo me sto a giocà addosso, andiamo dai fai in fretta cazzo dai......"

Io che mi ero svegliato alle 07.30 ed ero in giro già da circa 15 ore ero a pezzi e non potevo non farmi una doccia e cambiarmi almeno la camicia che sinceramente puzzava.

Mentre mi lavavo sentivo Riccardo che si agitava e che bestemmiava come un leone in gabbia.....

Avevo capito che era alla frutta e allora ho accelerato la cosa e dopo breve eravamo entrambi alla reception del Casinò.

Lui faceva la fila per registrarsi e poter entrare mentre io mi guardavo intorno e che bel guardare.

Oltre le ragazze dell'albergo, niente male, tutte bionde e con gli occhi chiari (belle topine), c'erano anche molte altre ragazze italiane, qualcuna un pò zorra, ma altre molto molto carine ehhhhhh.

Ma il nostro primo obbiettivo era il tavolo verde, il resto era superfluo o quasi.

Ok. Abbiamo il pass e subito dentro.

Vi descrivo l'ambiente perchè sinceramente in 48 ore non abbiamo avuto il tempo di fare foto.

All'entrata, come in tutti i casinò, ci sono le slot machine, di tutti i tipi, e devo ammettere che ci vuole una scienza per comprendere il funzionamento. Molto tecniche.

Alla fine delle Slot c'erano i tavoli verdi.

Racchiusi da un cordone e da paletti di ottone. Era un recinto. Un'arena. Il nostro colosseo e noi i gladiatori.

Eravamo pronti al combattimento.

O noi o loro.

Erano circa le 23.30 della sera ed eravamo in piedi già da oltre 17 ore.

Euforici e completamente fuori di testa tiriamo fuori i pezzi da 50 euro e iniziamo.

Prendiamo subito un paio di numeri.

Riccardo gioca sui cavalli e sulle dozzine e io sui miei numeri, del cazzo alla fine, 9-10-11-13-18-23.

Prendo il 10 e poi un disastro.

Decido di cambiare tecnica ma non mi ricordo molto di quella serata ero molto stanco e devo ammettere di aver giocato un pò a caso, cioè come non si dovrebbe mai giocare se non hai il culo dalla tua parte.

In poco tempo sono sotto di 250 euro e che cazzo.

Riccardo un pò di meno ma comunque la prima serata non era andata molto bene.

Decidiamo allora di staccare un pò. Erano circa le 02.00.

Andiamo un pò in discoteca e facciamo un giro dei tavoli. Guardiamo un pò le donne e cerchiamo anche di rimorchiarne un paio ma con poca voglia e con troppo desiderio di scoparle subito senza stare li a perdere tempo.

La discoteca era carina e piena di belle fanciulle.

Prendiamo una birra e facciamo il solito giro per studiare il territorio.

Inizio il mio show.

Prima buca. Non è italiana e non mi caga di pezza.

Seconda buca. E' italiana ma non mi caga lo stesso.

Terza Buca. riesco a parlarci e gli chiedo in successione: "Vuoi ballare, io premetto non ballo, vuoi una birra, due chiacchiere".. a tutte queste domande la risposta è sempre stata NO.

Quarta buca. Una bella rossa seduta con 4 cozze. Mi avvicino e inizio a parlarci. Sembra non buttare bene ma io continuo con il mio sorriso e con il mio musetto dolce e rassicurante. Mi allargo un pò e inizio a toccargli  le spalle e i capelli... sembra gradire.... continuo.... ma alla fine mi dice che è lesbica. Uhmmm vabbè.

Ritorno da Riccardo che è in fissa con quella che mi aveva risposto NO a tutte le mie richieste e vuole andargli a chiedere quanto vuole per una notte di sesso.

Tergiversa un pò ma alla fine non ci và.

Stiamo per andare via quando vediamo due ciccione taglia orca assassine.

Una di loro con una gonna lunga e due coscie da cavallo si avvicina prima a un tizio e poi ad un altro con fare scherzoso e alla fine io mi avvicino e iniziamo a parlare.

La premessa è stata già fatta ma ribadisco che sono due cozze mostruose ma prosperose.

Ed è il prosperose che mi risveglia istinti sopiti da circa un mese e mezzo.

Due chiacchiere e poi gli chiedo se vuole vedere la mia stanza.

Lei dice subito si e andiamo.

Vado vicino a Riccardo e gli dico: «Io vado in camera».

Lungo il tragitto però invita anche una coppia di sui amici, tra cui la seconda cozza, e io penso subito ad un'ammucchiata.

Andiamo su e continuiamo a parlare al che, tanto per non perdere tempo, gli chiedo se vogliono farci uno spogliarello.

Una di loro dice che devo iniziare io e allora, ricordatevi che sono stanco morto, gli dico vieni tu a spogliarmi.

Lei si avvicina e inizia a sbottonarmi la camicia e poi mi sfila la cintura.

E' sempre una cozza, ricordatevelo.

Alla fine, capisco che di fare robba non se ne parla e allora cerco di tagliare corto per tornare giù a giocare.

Alla fine, dopo avergli fatto fare pipi nel nostro bagno riesco a riportarle giù.

Vado a cercare Riccardo in disco ma non c'è.... viaaaaaaaaaaa ai tavoli verdi per un'altra botta allora.

Sono circa le 03.00 e inizia a scemare un pò di gente. Rimangono solo i malati, quelli veri.

Come li riconosci?

Beh. Intanto puzzano, camicia di fuori, capelli arruffati, sguardo perso nel vuoto in attesa che la pallina si fermi. Vicino alla loro postazione: tazzine di caffè, bicchieri d'acqua, posaceneri pieni, nube di fumo.

Ognuno ha un suo metodo vincente e cerca di coinvolgere gli altri giocatori del tavolo ma con scarso risultato anche se sono comunque attenti a tutte le novità.

Purtroppo i tavoli verdi chiudono. Sono circa le 04.00 e sono 20 ore esatte che siamo in piedi di cui solo 5 sui tavoli.

Ci buttiamo allora sulle macchinette, aperte 24 su 24 ore e iniziamo a giocare alla Roulette elettronica. Sembra di giocare a monopoli ma alla fine è come quella vera, molto più pericolosa perchè non ti accorgi di quanto ti giochi.

Mentre giocavamo, io ero già sotto di 350-400 euro, un personaggio, che solo al casinò si può incontrare, inizia il suo show.

Piccola premessa. Alle 04.00 non c'erano molte persone e al tavolo della roulette elettronica eravamo in 6.

Il personaggio e due suoi amici che se lo guardavano come fosse un invasato, una coppia simpatica che cercava di beccare cavalli e dozzine e io e Riccardo che come al solito cerchiamo il colpo pieno... ehhhh

Sto tipo inizia e spara una teoria sconcertante sul come si potrebbe vincere... va avanti per 1 ora e mezza, ogni tanto quando la pallina si ferma bestemmia e si incazza, si alza, si siede, sbuffa, si agita, dice "lo vedi bastardo che sei, lo sapevo cazzo" e via cosi per due ore... matto come un cavallo.

Gli amici stanchi se lo guardano come per dire... e andiamo a letto tanto di soldi non te ne diamo più.

Alla fine alle 06.00 dopo 23 ore di attività Riccardo e io decidiamo di andare via. Prima passiamo in discoteca ma è vuota e allora chiedo alla barista, una bella gnocca, se c'è una disco aperta tutta la notte, ma niente.

Gli chiedo allora se c'è un Night Club aperto vicino all'Hotel e si la risposta e si.

A cento metri mi dice.

Viaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa.

Usciamo da quel cazzo di Hotel e finalmente un pò d'aria fresca..... ahhhhhhhhhhhhhh

Dopo poco arriviamo al Night, sembra chiuso ma non lo è ehh.

Entriamo e visto l'ora capiamo che è quasi finita...

Ma ci sono un paio di belle orientali, la mia passione, che girano per i tavoli e ne pio una e inizio a parlarci.

Mi si avvicina e mi parla delle cose che si possono fare. Allego listino.

La cosa non mi interessa e gli chiedo subito se vuole venire in hotel con me.

Gli chiedo il prezzo ma lei tergiversa e non sa rispondermi.

Io intanto continuo e tocco qua tocco la e continuo finchè...... arriva il cameriere e mi chiede "Champagnino?"

Mamma che palle, come a Lugano... non sanno dire altro...... non mi va di discutere e mi alzo. Il cameriere se ne va e io mi risiedo...

Alla fine insomma vado sul sicuro e gli dico viene in camera con me gratis.

Mi guarda e sorride. Io scherzavo ma a momenti ci viene, insomma... vabbè lasciatemelo credere.

Spettaccolino finale.

Lamp dance. Carino. Sempre orientale,

Riccardo fa un'osservazione "se sono tutte orientali vuol dire che la manovalanza locale non è ben disposta" ergo " non si scopa mi sà."

Non sono d'accordo con lui e penso che sia solo questione di un costo differente.....

Comunque alla fine sono le 06.30 e decidiamo di andare a letto.

Finalmente in camera. Mi tolgo in 1 secondo tutto e mi butto a letto.

Devo dormire altrimenti muoio.

Riccardo va in bagno e sospresa.

Le due cozze avevano spalmato il dentifricio sul vetro, sulla tazza del bagno, su tutte le maniglie della doccia, e sui muri del bagno.

Cozze e pure un pò stronze, comunque pazienza.

Riccardo sembra vispo e accende la TV. Si tocca il pisello come per dire.... mò mi faccio una sega.

Io non so come facesse ma ero ridotto malissimo e non riuscivo a pensare ad altro che a dormire.
Ha girato per un pò i canali in cerca di un film porno ma alla fine ha desistito.

Non mi ricordo il momento esatto in cui ho preso coscienza che stavo per addormentarmi, ma è stato bellissimo sentire le coperte e il caldo del letto sotto di me.

 

 

Slovenia - Venezia,  1 venerdi  novembre 2002

 

Un raggio di sole passa tra le tende, che quel testa di cazzo di Riccardo aveva lasciato aperte.

Non ho la forza di andarle a chiudere e non so che ora sia e sinceramente non mi interessa.

So solo che Riccardo ha messo la sveglia per le 10.30 alle 11.00 finisce la colazione.

Mi giro e mi rigiro nel letto pensando alla notte prima e alle tante cazzate che ho fatto.

Mi addormento per un attimo e poi la sveglia.

Non so come faccia ma Riccardo dopo 5 minuti era già in piedi e vestito e voleva scendere.

Io ero ancora rincoglionito e mezzo assonnato.

Volevo un caffè, andare sotto la doccia e fare le cose con calma.

Ho fatto tutto in fretta al solito.

Siamo scesi e ci siamo sistemati vicino al buffet.

Riccardino due briosce e un caffelatte e io, invece, che il giorno prima non avevo mangiato nulla ho preso: caffe, pane burro e marmellata, uove strapazzate e salsiccia, salame e prosciutto, pane e formaggio.

Riccardo mi guardava schifato ma io avevo una fame della madonna.

Mentre io mangiavo, Riccardo fumava anche se il cameriere gli aveva detto che non si poteva e intanto si parlava della notte prima.

Abbiamo buttato giù un paio di strategie e abbiamo preso coscienza che avevamo trascorso una giornata tremendamente faticosa.

Entrambi avevamo strano dolorini tra il cuore e il costato e avevamo una sensazione come quando ti sei fumato una canna.

Rilassati ma completamente fuori di testa.
Ci girava un pò tutto.

Finita la colazione abbiamo sistemato le valigie e la camera cercando di togliere il dentifricio che quella cazzzona aveva sparso in tutto il bagno, ma alla fine abbiamo desistito perchè si era solidificato ed non si toglieva.

Prese le valigie le abbiamo messe in macchina.

Incredibile.

Nel parcheggio, che la sera prima era pieno che quasi traboccava, ora c'era solo la macchina di Riccardo, li sola in mezzo a una landa desolata, mancava che ci mettessero una cordicella e che lo dichiarassero monumento nazionale in ricordo di due giovani italiani che avevano passato le ultime notti della loro vita sui tavoli verdi sloveni.

Ci siamo ricaricati di sigarette e via di nuovo nel casinò.

Il mio budget per la giornata era poca cosa, circa 200 euro.

Ho iniziato a giocare alla roulette elettronica.

Puntata minima 50 centesimi, otto giocatori.

E' molto simpatico come gioco e anche se alla fine si perde molto perchè non ci si rende conto che non è un gioco siamo riusciti a vincere qualcosa.

In effetti avevamo messo a punto un buon metodo di gioco.

Vicini 5-8 e vicini allo zero.

Alternando le puntante siamo riusciti a vincere tra i 300-400 euro che naturalmente in parte gli abbiamo ridato.

Dopo un pò Riccardo decide di farsi un giro e tornando mi dice di un poker carino, che però non aveva capito, e sembrava interessato.

Io stavo messo un pò male.

Stavo aspettando che uscisse finalmente la sezione dei vicino 5-8 che ritardavano da 5 colpi.

Decido di giocarmi tutto, circa 70 euro.

Gira la palla e uffffff si ferma sul 34, preso con 4 euro, vinti 150 euro.

Avevo di nuovo un totale di 250 euro, avevo vinto 50 euro.

Decido di non rischiare e di cambiare  gioco, magari un pò meno costoso.

Rimango vicino alla roulette elettronica e guardo i numeri usciti e nel frattempo aspetto Riccardo.

Li vicino a me incontro uno degli amici del matto della sera prima.

Iniziamo a parlare e mi confida che il suo amico è fuori di testa già da tempo.

Mi dice che aveva un parco macchine d’epoca, tra cui anche ferrari e porche, che noleggiava per le grandi occasioni e che ora è ridotto solo con 4 macchine.

Mentre parliamo lo vediamo che schizza ora su un tavolo e ora su un altro…. Il suo amico è ormai sconsolato.

Riccardo intanto finita la passeggiata, arriva, e mi dice: «ohhhh sono andato dalla cassiera, moltooo carina, e gli ho chiesto…»

Riccardo alla cassiera: «A che ora finisci il turno, potremmo andare a pranzo insieme?»

Cassiera a Riccardo, se lo guarda e risponde: « scusa…. Ma tu chi sei?»

Riccardo si gira ed se ne va sconsolato senza rispondergli. Poverino

Vado a vedere, finalmente, questo poker, Hit Draw Poker". Carino

La cosa interessante e che con colore, full e poker servito si vinceva subito un bonus rispettivamente di 50, 200, 600 euro oltre alla scommessa con il banco.

Ed inoltre, con scala reale minima ci si portava a casa 5.000 euro e con scala massima 70.000 mila euro, metà del mio mutuo.

Ho giocato li per circa 8-9 ore, senza mai spostarmi, fumando e bevendo caffè come un matto.

Ho fatto un paio di colori serviti e ben 7 volte ho avuto tris servito, di cui 3 volte d'assi, ma non ho mai legato poker servito, beccato.

A un certo punto apro le carte: 5 di picche, 4 di picche, 7 di picche, 8 di picche..... mancava il 6 di piche e mi portavo a casa 5.000 euro più se il banco mi veniva a vedere circa 700 euro.

Me la spizzo come se da questo dipendesse tutta la mia vita.... è nera.... è un cazzo di asso di picche... merdaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa

Avevo fatto colore ma ero troppo incazzato... vinco 120 euro ma l'idea di aver perso 5.000 euro mi fa incazzare e ordino un altro caffè e mi accendo una sigaretta.

A un certo punto della giornata inizio a sentirmi un pò male.

Marco : "ho dei problemi fisici..la mia saliva è solida..."

Riflessi spenti e un leggero mal di testa..... uno stato generale di malessere....

Riccardo : "temo un crollo sul tavolo verde tipo collasso"

Chiedo l'ora: 22.30.

Cazzo. Erano 11 ore che stavo giocando di filato, grazie al cazzo che non mi sentivo bene, calcolando che ci eravamo dimenticati di pranzare e cenare.

Arriva Riccardo che con un sorriso del cazzo mi fa vedere un mucchio di fiche da 100 e 50.

Aveva preso un pieno da 8 euro e altri numeretti vari,

Aveva avuto il colpo di culo che mi era mancato e che avevo sfiorato.

Si siete anche lui al tavolo e comprende subito il gioco tanto che ci lascia un 100 euro.

Siamo alla fine, fisicamente e mentalmente.

Ho appreso tanto da quel gioco che ormai le miei azioni sono automatiche e da professionista.

Scherzo con il banco, si saranno alternati una 30 di couprier e io sempre li... alcuni simpatici altri ira de dio.

Uno si è congedato con un colore... mortacci sua.

Avevo fatto anche amicizia con gli altri giocatori e con alcuni ormai ci si mandava a fanculo e si scherzava come se ci si conoscesse da una vita.

Ho offerto un caffè a una signora 50enne, che mi faceva il filo, e ascoltavo con interesse le avventure pokeristiche passate di un signore che fumava più di me.

Mi raccontava che una volta stava giocando a poker, ultima mano, con la moglie che pressava per andare a casa.

A questo gioco per vincere il jackpot bisogna mettere un euro in più altrimenti anche se si vince non si partecipa al mega montepremi.

Il signore aveva finito i soldi e con la moglie che rompeva le palle decide di non mettere l'euro in più.

Apre le carte "scala reale massima di fiori". Caccia un urlo e cerca con sguardo assassino la moglie. Sparita.

Aveva perso 55.000 mila euro per non aver messo un euro "di merda", parole sue, sul jackpot.

In questo gioco se il banco non ha almeno una copia non ti vede il tuo punto e paga solo la puntata iniziale alla pari.

Il banco apre le carte e niente, non apre.

Questo signore aveva scala reale massima e aveva vinto 5 euro.

Mi racconto che non parlò alla moglie per 1 mese e che gli vietò a vita l'ingresso al casinò.

Era questo un tipico esempio di esaurito del gioco, un signore veneto che assomigliava a Tinto Brass e con il quale ho stretto un legale di solidarietà come solo sul tavolo verde può accadere.

Ormai erano le 01.00 e dovevamo tornare a Venezia in macchina.

Io non avrei mai potuto guidare neanche un triciclo, ero completamente a pezzi.

Riccardo per fortuna era ancora in forma, almeno credo.

Lungo il ritorno mi sono addormentato un paio di volte finchè non siamo arrivati alla frontiera.

Frontiera slovena, niente.

Frontiera Italiana, stop.

Ci ferma un finanziere: "niente da dichiarare?"

Riccardo risponde: "no niente"

Il finanziere : "Effettuato acquisti?"

Riccardo risponde: "no niente"

Il finanziere abbozza un sorriso e dice : "depositato tutto in cassa continua ehhhhhhh.."

E noi in coro: "ehhhhhh"

"Vabbè" dice il finanziere "andate pure" e continuava a ridere mortacci sua.

Finalmente arriviamo a un autogrill: ci eravamo dimenticati di mangiare.

Ci sbraniamo un paio di panini e via a Venezia.

Parcheggiamo la macchina in garage a Mestre, taxi fino a Venezia e poi dieci minuti a piedi per le calle della città finchè finalmente a casa.

Colassati sul letto.

Riccardo accese  un'altra volta la tv e ricominciò a toccarsi.

Sta volta sò morto sul letto e non so dirvi cosa abbia fatto.

 

 

Venezia, 2 sabato novembre 2002

 

Mamma mia che dormita.

Come al solito Riccardo si veste in 5 minuti e vuole andare a fare colazione.

Questa volta non cedo e con calma mi faccio il caffè e una bella doccia.

Solo dopo usciamo e andiamo al solito bar non prima di aver girato due o tre edicole in cerca della Gazzetta dello Sport.

Ordiniamo al solito un cappuccino e due cornetti e un aperitivo e un tramezzino e lui inizia a leggere il giornale mentre io mi guardo intorno.

L’argomento di discussione è sempre lo stesso, il casinò.

Iniziamo a discutere sui nostri errori e sulle serie giocate e non giocate e alla fine stabiliamo la tattica per la prossima volta.

Serie 5-8 e vicino allo zero, da alternare a secondo delle uscite.

Siamo a ruota totale e buttiamo li l’ipotesi di andare a fare una puntatina al casinò di Venezia.

Si continua a parlare per circa un’oretta intervallando i nostri discorsi con un paio di caffè.

Ribadisco, siamo a ruota completa e per cercare di far passare la giornata inizio a buttare giù una scommessa sul calcio.

La mattinata e quasi tutto il pomeriggio lo passiamo passeggiando per Venezia e i discorsi sono sempre quelli, pieni, serie e personaggi incontrati.

Si stabilisce una data per ritornare in Slovenia.

Stabiliamo il ponte della Befana. Questa volta oltre lo stipendio c’è anche la tredicesima e un piano tattico ormai consolidato, non possiamo perdere.

Quel fortunato di Riccardino, che stà ormai sculando a vanvera, si gioca 4 numeri al lotto, serie 5-8, e il giorno dopo mi confessa di aver fatto ambo su tutte le ruote.

Il pirla non aveva giocato su Venezia dove l’ambo era uscito.

Dalla serie, l’inesperienza.

La sera dovevamo uscire con due amiche di Venezia ma alla fine non se ne fa nulla e la seconda parte della vichingata si va a farsi fottere.

Cerchiamo due sostitute ma niente da fare e alla fine decidiamo di andare la sera in un locale molto alla moda di Venezia.

Sono circa le 20.00 e dopo essersi sbranati, durante la giornata, 6-7 aperitivi con tramezzini e stuzzicchini vari ci riposiamo un attimo sul divano di casa.

Errore.

Prima Riccardo e subito dopo io ci addormentiamo.

Mi risveglio con le immagini di Luna Rossa e comprendo che il localino alla moda è andato e che sono almeno le 2.00 di notte.

Mi fumo una bella sigaretta e poco dopo me ne vado a letto.

Il mio letto è una figata. Si trova su un soppalco nel salottino al secondo piano.

C’è spazio solo per il letto e per un piccolo armadio.

Mi rannicchio e adios.

 

 

Venezia - Roma,  3 domenca novembre 2002

 

Questa mattina mi sento decisamente più riposato, abbiamo recuperato un po’ di sonno, anche se avrei preferito un po’ di gnocca che dormire ma pazienza.

Ho il treno alle tre e mezzo.

Nuova trafila e alla fine si esce per l’ultima passeggiata.

Aperitivo, che a Venezia non può mancare, e via con le valigie al treno.

La partenza è sempre triste anche perché ho una voglia di giocare clamorosa.

Purtroppo devo tornare e non né ho una grande voglia.

Domani mattina si torna a lavorare ma vi premetto subito che Lunedì non farò un emerito cazzo.

Sono sul treno per Roma, che palle.

Cerco di rimorchiare ma c’è troppa gente e non si riesce a camminare, che palle.

Mi metto a leggere e tanti auguri almeno non penso al casinò.

Speriamo che la Befana arrivi presto.